La Mostra di Fotografia naturalistica di Vincenzo Cohen al Museo Civico di Rende (CS)
Posted On May 13, 2022
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Imposing wilderness, mostra di fotografia naturalistica a cura di R. Sottile, raccoglie 25 grandi fotografie realizzate tra il 2013 e il 2019 in diverse regioni del continente africano. L'esposizione si articola secondo una narrazione visiva di sequenze in progressione con una focalizzazione sul paesaggio e sulla fauna selvatica del deserto (tra le fotografie esposte sono presenti aree soggette a tutela del patrimonio ambientale, specie minacciate e in via d'estinzione).
La mostra racconta l'emozione di esplorare paesaggi di rara bellezza, dove la visione dello spazio è influenzata da differenti percezioni sensoriali. Il titolo fa riferimento al deserto dell'immaginario collettivo, quello che spaventa, ma anche affascina per il suo potere evocativo. Strade che attraversano lande desolate ricorrono frequentemente come simbolo di connessione tra l'uomo e la natura. Esse assurgono a simbolo di resilienza collettiva e di spirito di addattamento umano, tuttavia rappresentano anche il segno dell'azione trasformativa dell'uomo che cambia significativamente il paesaggio influendo conseguentemente sulla sopravvivenza delle specie viventi. La mostra offre anche spunti sulla preservazione del paesaggio naturale e sull'impatto che le attività umane hanno sugli ecosistemi e le biodiversità. La complessità delle forme viventi e l'interazione tra queste ultime e il territorio, evidenzia l'importanza di azioni conservative da parte dell'uomo finalizzate al ristabilimento dell'equilibrio biologico. I deserti stanno gradualmente trasformandosi in spazi metafisici, privi di forme di vita a causa del progressivo avanzamento dei fenomeni del surriscaldamento e della desertificazione. Circa il 75% della superficie terrestre è infatti oggi interessata dalla desertificazione.
Tale fenomeno dipende da una serie di fattori (assenza di metodi eco-sostenibili, impoverimento dei terreni e della vegetazione, utilizzo di forme di energia ricavate da combustibili fossili, sfruttamento di fondali marini, deforestazione, avanzamento di incendi, ecc.) che influiscono sull'ecosistema attraverso il rilascio di quantità di CO2 nell'atmosfera e contribuiscono all'intensificazione del cambiamento climatico. Surriscaldamento e desertificazione non interessano esclusivamente l'Africa ma i cosidetti hotspots (punti caldi), tra cui gran parte delle aree del Sud Italia. L'importanza di interventi sulle cause dell'impatto ambientale dipende dalla consapevolezza collettiva e impone grandi responsabilità di fronte al futuro del nostro pianeta.
La mostra racconta l'emozione di esplorare paesaggi di rara bellezza, dove la visione dello spazio è influenzata da differenti percezioni sensoriali. Il titolo fa riferimento al deserto dell'immaginario collettivo, quello che spaventa, ma anche affascina per il suo potere evocativo. Strade che attraversano lande desolate ricorrono frequentemente come simbolo di connessione tra l'uomo e la natura. Esse assurgono a simbolo di resilienza collettiva e di spirito di addattamento umano, tuttavia rappresentano anche il segno dell'azione trasformativa dell'uomo che cambia significativamente il paesaggio influendo conseguentemente sulla sopravvivenza delle specie viventi. La mostra offre anche spunti sulla preservazione del paesaggio naturale e sull'impatto che le attività umane hanno sugli ecosistemi e le biodiversità. La complessità delle forme viventi e l'interazione tra queste ultime e il territorio, evidenzia l'importanza di azioni conservative da parte dell'uomo finalizzate al ristabilimento dell'equilibrio biologico. I deserti stanno gradualmente trasformandosi in spazi metafisici, privi di forme di vita a causa del progressivo avanzamento dei fenomeni del surriscaldamento e della desertificazione. Circa il 75% della superficie terrestre è infatti oggi interessata dalla desertificazione.
Tale fenomeno dipende da una serie di fattori (assenza di metodi eco-sostenibili, impoverimento dei terreni e della vegetazione, utilizzo di forme di energia ricavate da combustibili fossili, sfruttamento di fondali marini, deforestazione, avanzamento di incendi, ecc.) che influiscono sull'ecosistema attraverso il rilascio di quantità di CO2 nell'atmosfera e contribuiscono all'intensificazione del cambiamento climatico. Surriscaldamento e desertificazione non interessano esclusivamente l'Africa ma i cosidetti hotspots (punti caldi), tra cui gran parte delle aree del Sud Italia. L'importanza di interventi sulle cause dell'impatto ambientale dipende dalla consapevolezza collettiva e impone grandi responsabilità di fronte al futuro del nostro pianeta.