ECOGUARD PROTEGGE LE FILIERE DEI RAEE DALLE INTERFERENZE ILLECITE
Posted On February 8, 2021
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Per cercare di raggiungere una reale condizione di protezione delle filiere di riciclo è necessario andare volontariamente OLTRE quanto previsto dalla legge risolvendo le vulnerabilità per individuare le quali serve un continuo monitoraggio in campo. Solo così le pratiche descritte dai sistemi di protezione possono evolversi.
La gente deve conoscere l’impegno necessario che per garantire filiere virtuose di gestione dei rifiuti, perché questi sistemi, solo in Europa, generano centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro proteggendo l’ambiente e creando valore.
“Il problema dei RAEE, così come degli altri rifiuti, è la tracciabilità, racconta Giuliano Maddalena, direttore di Ecoped e di Ridomus .
Nel 2008 ci siamo resi conto che la filiera di riciclo dei RAEE è una filiera lunga e complessa, lungo la quale è facile perdere traccia del rifiuto. Quando un cittadino dismette l’utilizzazione di un’Apparecchiatura Elettrica o Elettronica (AEE) ha davanti a sé due scelte: riportarla indietro e conferirla gratuitamente al negozio dove l’ha comprata, oppure portarla a una piazzola ecologica comunale. “
La piazzola ecologica è spesso considerato un punto di arrivo per i RAEE, mentre per noi rappresenta l’inizio del viaggio – spiega Maddalena - È qui che di solito si perde traccia di un rifiuto e che nasce il problema, perché una volta lasciato il rifiuto, il detentore originale non ne sa più nulla.
E purtroppo invece di essere avviato a riciclo in maniera corretta, il rifiuto può andare perso per vie traverse.
”Per questo abbiamo lavorato alla realizzazione di un disciplinare in colalborazione con il TUV andando volontariamente oltre quanto la legge prevede, che mette sotto controllo tutta la filiera del riciclo.
Il disciplinare Ecoguard ha tre finalità:
Un vero sistema industriale delle economie circolari si crea solo proteggendo le filiere che si occupano del trattamento dei rifiuti fino alla possibilità di disporre di materie prime seconde da riciclare in nuovi cicli produttivi Per cercare di raggiungere una reale condizione di protezione delle filiere di riciclo è necessario andare volontariamente OLTRE quanto previsto dalla legge risolvendo le vulnerabilità per individuare le quali serve un continuo monitoraggio in campo. Solo così le pratiche descritte dai sistemi di protezione possono evolversi. La gente deve conoscere l’impegno necessario che per garantire filiere virtuose di gestione dei rifiuti, perché questi sistemi, solo in Europa, generano centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro proteggendo l’ambiente e creando valore. “Il problema dei RAEE, così come degli altri rifiuti, è la tracciabilità, racconta Giuliano Maddalena, direttore di Ecoped e di Ridomus .
Nel 2008 ci siamo resi conto che la filiera di riciclo dei RAEE è una filiera lunga e complessa, lungo la quale è facile perdere traccia del rifiuto. Quando un cittadino dismette l’utilizzazione di un’Apparecchiatura Elettrica o Elettronica (AEE) ha davanti a sé due scelte: riportarla indietro e conferirla gratuitamente al negozio dove l’ha comprata, oppure portarla a una piazzola ecologica comunale. “
La piazzola ecologica è spesso considerato un punto di arrivo per i RAEE, mentre per noi rappresenta l’inizio del viaggio – spiega Maddalena - È qui che di solito si perde traccia di un rifiuto e che nasce il problema, perché una volta lasciato il rifiuto, il detentore originale non ne sa più nulla.
E purtroppo invece di essere avviato a riciclo in maniera corretta, il rifiuto può andare perso per vie traverse.
”Per questo abbiamo lavorato alla realizzazione di un disciplinare in colalborazione con il TUV andando volontariamente oltre quanto la legge prevede, che mette sotto controllo tutta la filiera del riciclo.
minimizzare le dispersioni dei componenti e delle sostanze dei prodotti pericolosi; massimizzare il riciclo; assicurare che le operazioni siano condotte seguendo logiche etiche che prestino attenzione alla sicurezza dei lavoratori. Il disciplinare Ecoguard ha tre finalità:
- minimizzare le dispersioni dei componenti e delle sostanze dei prodotti pericolosi;
- massimizzare il riciclo;
- assicurare che le operazioni siano condotte seguendo logiche etiche che prestino attenzione alla sicurezza dei lavoratori.
L’ obiettivo Realizzare una reale ed efficace azione preventiva, agendo prima che le minacce si trasformino in danni ambientali, avvicinandosi il più possibile alla condizione di ”Rischio 0”
Per far questo è necessario: - Conoscere i punti di vulnerabilità della filiera - Conoscere e selezionare tutti gli attori della filiera - Abbattere progressivamente i rischi nella quotidiana gestione dei rifiuti
Il disciplinare indica delle linee guide precise per tutte le fasi del processo (trasporto, stoccaggio, trattamento selettivo e trattamento finale), con dei requisiti vincolanti, la cui mancata applicazione comporta l’esclusione automatica dal consorzio, e dei requisiti sanzionatori, il cui mancato rispetto comporta sanzioni. Il trasporto dalla piazzola ecologica all’area di stoccaggio deve avvenire il più velocemente possibile, per ridurre casi di manomissione e/o dispersione dei rifiuti.
Nelle aree di Stoccaggio, invece, il Disciplinare Ecoguard ha introdotto l’obbligo della video-sorveglianza e la tracciabilità delle quantità in entrata e in uscita dei rifiuti. Dall’area di stoccaggio, i rifiuti sono trasportati presso un primo impianto per il cosiddetto Trattamento Selettivo. In questa fase i rifiuti sono messi in sicurezza, eliminando oggetti estranei e sostanze pericolose che possono essere contenute al loro interno.
Dopo di che avviene la fratturazione dell’apparecchiatura elettrica: ferro, alluminio, rame e parti di plastica sono ridotti in pezzature di piccole dimensioni.
Di questi, solo ferro, alluminio e rame sono pronti per riciclo. Le plastiche, che rappresentano fino al 35-40% in peso dei piccoli elettrodomestici, non sono ancora riciclabili perché sono una miscela di polimeri diversi e hanno bisogno di un trattamento successivo.
Così come le schede elettroniche all’interno delle quali si trovano molti metalli da recuperare.
Per questa fase di Trattamento Selettivo, il Disciplinare Ecoguard prevede procedure specifiche per la minimizzazione della dispersione di plastiche e schede elettroniche nelle altre frazioni così da non contaminarle.Trattamento finale. Dopo questa selezione, le varie frazioni sono avviate all’impianto di Trattamento Finale. Ecoguard prevede che per le plastiche sia garantita la separazione di quelle con ritardanti di fiamma bromurati (composti tossici per il sistema nervoso centrale) e il recupero di almeno il 35% del totale in entrata. Per le schede elettroniche, l’impianto di Trattamento Finale deve invece garantire il recupero obbligatorio di Argento, Oro, Rame, Palladio e Piombo e di almeno due a scelta tra Nichel, Antimonio e Stagno
Il PROTOCOLLO DI LEGALITA’ ECOPOWER PER LA FILIERA DELLE BATTERIE AL PIOMBO E AL LITIO
Ispirati al disciplinare ECOGUARD, sono nati nel tempo sistemi di protezione reali specializzati su ogni singola filiera creata, grazie all’esperienza maturata in campo e ai continui controlli, 1.300 giornate uomo/anno “L’obiettivo è mettere sotto controllo l’intera filiera della raccolta delle batterie al piombo con un protocollo di legalità unico in Italia – dice Maddalena, spiegando che questa filiera si presta bene a infiltrazioni illecite perché le batterie esauste, anche se pericolose, sono composte per il 60% da metalli che possono essere recuperati facilmente.
Il protocollo Ecopower segue gli stessi principi di Ecoguard, ma è stato adattato per lavorare di più sulle fasi iniziali di sorveglianza per impedire il furto presso le piazzole ecologiche comunali, e poi sulla fase iniziale di riciclo. Il protocollo può essere adattato ad altri tipi di rifiuti: “Ecoguard è un documento tecnico normativo aperto, chiunque lo può riutilizzare”. La filiera del Consorzio Ecopower (Pile e e accumulatori) , traccia e certifica il percorso di ogni frazione di rifiuto, in tutte le fasi. Per questo solo partner selezionati e continuamente monitorati, possono entrare a farne parte, come accade per le migliori fonderie italiane capaci di soddisfare gli standard ECOPOWER e di diventare membridella filiera.
Grazie a questo processo i nostri soci possono acquistare piombo riciclato, pronto per essere riutilizzato per produrre batterie nuove.
https://gruppo-safe.it/ecoguard/
La gente deve conoscere l’impegno necessario che per garantire filiere virtuose di gestione dei rifiuti, perché questi sistemi, solo in Europa, generano centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro proteggendo l’ambiente e creando valore.
“Il problema dei RAEE, così come degli altri rifiuti, è la tracciabilità, racconta Giuliano Maddalena, direttore di Ecoped e di Ridomus .
Nel 2008 ci siamo resi conto che la filiera di riciclo dei RAEE è una filiera lunga e complessa, lungo la quale è facile perdere traccia del rifiuto. Quando un cittadino dismette l’utilizzazione di un’Apparecchiatura Elettrica o Elettronica (AEE) ha davanti a sé due scelte: riportarla indietro e conferirla gratuitamente al negozio dove l’ha comprata, oppure portarla a una piazzola ecologica comunale. “
La piazzola ecologica è spesso considerato un punto di arrivo per i RAEE, mentre per noi rappresenta l’inizio del viaggio – spiega Maddalena - È qui che di solito si perde traccia di un rifiuto e che nasce il problema, perché una volta lasciato il rifiuto, il detentore originale non ne sa più nulla.
E purtroppo invece di essere avviato a riciclo in maniera corretta, il rifiuto può andare perso per vie traverse.
”Per questo abbiamo lavorato alla realizzazione di un disciplinare in colalborazione con il TUV andando volontariamente oltre quanto la legge prevede, che mette sotto controllo tutta la filiera del riciclo.
Il disciplinare Ecoguard ha tre finalità:
Un vero sistema industriale delle economie circolari si crea solo proteggendo le filiere che si occupano del trattamento dei rifiuti fino alla possibilità di disporre di materie prime seconde da riciclare in nuovi cicli produttivi Per cercare di raggiungere una reale condizione di protezione delle filiere di riciclo è necessario andare volontariamente OLTRE quanto previsto dalla legge risolvendo le vulnerabilità per individuare le quali serve un continuo monitoraggio in campo. Solo così le pratiche descritte dai sistemi di protezione possono evolversi. La gente deve conoscere l’impegno necessario che per garantire filiere virtuose di gestione dei rifiuti, perché questi sistemi, solo in Europa, generano centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro proteggendo l’ambiente e creando valore. “Il problema dei RAEE, così come degli altri rifiuti, è la tracciabilità, racconta Giuliano Maddalena, direttore di Ecoped e di Ridomus .
Nel 2008 ci siamo resi conto che la filiera di riciclo dei RAEE è una filiera lunga e complessa, lungo la quale è facile perdere traccia del rifiuto. Quando un cittadino dismette l’utilizzazione di un’Apparecchiatura Elettrica o Elettronica (AEE) ha davanti a sé due scelte: riportarla indietro e conferirla gratuitamente al negozio dove l’ha comprata, oppure portarla a una piazzola ecologica comunale. “
La piazzola ecologica è spesso considerato un punto di arrivo per i RAEE, mentre per noi rappresenta l’inizio del viaggio – spiega Maddalena - È qui che di solito si perde traccia di un rifiuto e che nasce il problema, perché una volta lasciato il rifiuto, il detentore originale non ne sa più nulla.
E purtroppo invece di essere avviato a riciclo in maniera corretta, il rifiuto può andare perso per vie traverse.
”Per questo abbiamo lavorato alla realizzazione di un disciplinare in colalborazione con il TUV andando volontariamente oltre quanto la legge prevede, che mette sotto controllo tutta la filiera del riciclo.
minimizzare le dispersioni dei componenti e delle sostanze dei prodotti pericolosi; massimizzare il riciclo; assicurare che le operazioni siano condotte seguendo logiche etiche che prestino attenzione alla sicurezza dei lavoratori. Il disciplinare Ecoguard ha tre finalità:
- minimizzare le dispersioni dei componenti e delle sostanze dei prodotti pericolosi;
- massimizzare il riciclo;
- assicurare che le operazioni siano condotte seguendo logiche etiche che prestino attenzione alla sicurezza dei lavoratori.
L’ obiettivo Realizzare una reale ed efficace azione preventiva, agendo prima che le minacce si trasformino in danni ambientali, avvicinandosi il più possibile alla condizione di ”Rischio 0”
Per far questo è necessario: - Conoscere i punti di vulnerabilità della filiera - Conoscere e selezionare tutti gli attori della filiera - Abbattere progressivamente i rischi nella quotidiana gestione dei rifiuti
Il disciplinare indica delle linee guide precise per tutte le fasi del processo (trasporto, stoccaggio, trattamento selettivo e trattamento finale), con dei requisiti vincolanti, la cui mancata applicazione comporta l’esclusione automatica dal consorzio, e dei requisiti sanzionatori, il cui mancato rispetto comporta sanzioni. Il trasporto dalla piazzola ecologica all’area di stoccaggio deve avvenire il più velocemente possibile, per ridurre casi di manomissione e/o dispersione dei rifiuti.
Nelle aree di Stoccaggio, invece, il Disciplinare Ecoguard ha introdotto l’obbligo della video-sorveglianza e la tracciabilità delle quantità in entrata e in uscita dei rifiuti. Dall’area di stoccaggio, i rifiuti sono trasportati presso un primo impianto per il cosiddetto Trattamento Selettivo. In questa fase i rifiuti sono messi in sicurezza, eliminando oggetti estranei e sostanze pericolose che possono essere contenute al loro interno.
Dopo di che avviene la fratturazione dell’apparecchiatura elettrica: ferro, alluminio, rame e parti di plastica sono ridotti in pezzature di piccole dimensioni.
Di questi, solo ferro, alluminio e rame sono pronti per riciclo. Le plastiche, che rappresentano fino al 35-40% in peso dei piccoli elettrodomestici, non sono ancora riciclabili perché sono una miscela di polimeri diversi e hanno bisogno di un trattamento successivo.
Così come le schede elettroniche all’interno delle quali si trovano molti metalli da recuperare.
Per questa fase di Trattamento Selettivo, il Disciplinare Ecoguard prevede procedure specifiche per la minimizzazione della dispersione di plastiche e schede elettroniche nelle altre frazioni così da non contaminarle.Trattamento finale. Dopo questa selezione, le varie frazioni sono avviate all’impianto di Trattamento Finale. Ecoguard prevede che per le plastiche sia garantita la separazione di quelle con ritardanti di fiamma bromurati (composti tossici per il sistema nervoso centrale) e il recupero di almeno il 35% del totale in entrata. Per le schede elettroniche, l’impianto di Trattamento Finale deve invece garantire il recupero obbligatorio di Argento, Oro, Rame, Palladio e Piombo e di almeno due a scelta tra Nichel, Antimonio e Stagno
Il PROTOCOLLO DI LEGALITA’ ECOPOWER PER LA FILIERA DELLE BATTERIE AL PIOMBO E AL LITIO
Ispirati al disciplinare ECOGUARD, sono nati nel tempo sistemi di protezione reali specializzati su ogni singola filiera creata, grazie all’esperienza maturata in campo e ai continui controlli, 1.300 giornate uomo/anno “L’obiettivo è mettere sotto controllo l’intera filiera della raccolta delle batterie al piombo con un protocollo di legalità unico in Italia – dice Maddalena, spiegando che questa filiera si presta bene a infiltrazioni illecite perché le batterie esauste, anche se pericolose, sono composte per il 60% da metalli che possono essere recuperati facilmente.
Il protocollo Ecopower segue gli stessi principi di Ecoguard, ma è stato adattato per lavorare di più sulle fasi iniziali di sorveglianza per impedire il furto presso le piazzole ecologiche comunali, e poi sulla fase iniziale di riciclo. Il protocollo può essere adattato ad altri tipi di rifiuti: “Ecoguard è un documento tecnico normativo aperto, chiunque lo può riutilizzare”. La filiera del Consorzio Ecopower (Pile e e accumulatori) , traccia e certifica il percorso di ogni frazione di rifiuto, in tutte le fasi. Per questo solo partner selezionati e continuamente monitorati, possono entrare a farne parte, come accade per le migliori fonderie italiane capaci di soddisfare gli standard ECOPOWER e di diventare membridella filiera.
Grazie a questo processo i nostri soci possono acquistare piombo riciclato, pronto per essere riutilizzato per produrre batterie nuove.
https://gruppo-safe.it/ecoguard/