A ottobre e novembre crollano le ricerche di lavoro online (- 61%)
Posted On December 1, 2020
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Crollano le ricerche di lavoro in questa seconda ondata della pandemia. Lo confermano i dati raccolti da AppLavoro.it, la piattaforma che punta alla meritocrazia e mette in contatto domanda e offerta. Risulta differente, infatti, la reazione degli utenti ad aprile, rispetto a quella registrata nella seconda metà di ottobre e tutto novembre.
«I dati registrati negli ultimi due mesi sono davvero preoccupanti – spiega Marco Contemi, fondatore di AppLavoro.it - Al contrario di quanto accaduto ad aprile, la situazione è letteralmente sprofondata nel mese di novembre, facendo registrare un pesante risultato negativo (- 61%). La seconda ondata della pandemia sembra aver spento le speranze di trovare un impiego».
Ecco l’andamento mensile (vedi anche il grafico):
- A marzo, quando è esplosa l’emergenza sanitaria, si è registrato un calo del 34,12% rispetto al periodo pre Covid;
- Ad aprile gli utenti hanno fatto registrare una forte impennata per quanto riguarda la ricerca di lavoro on line (+84,43%) rispetto a marzo, registrando addirittura un incremento anche confrontando il dato con gennaio 2020, (+21,5 %);
- A maggio si continua a riscontrare una crescita, dovuta sicuramente alla graduale uscita dal lockdown, (+33%);
- A giugno si registra una frenata rispetto a maggio (-32%), probabilmente a causa delle incertezza sul destino del comparto turistico. Per tutto il mese di giugno la stragrande maggioranza delle strutture ricettive non aveva ancora chiaro se avrebbe riaperto oppure no;
- A luglio si registra una ripresa (+11%) merito anche dell’apertura di moltissime località turistiche e quindi dell’intero comparto legato al turismo.
- Ad agosto, soprattutto nella seconda metà, si registra un ulteriore incremento del +15% rispetto a luglio;
- A settembre si continua a registrare una forte crescita, riscontrando un +19% rispetto ad agosto. Chiaro segno di ottimismo nei confronti del contenimento della pandemia, e quindi della ripresa a pieno regime delle attività economiche.
- Ad ottobre, in corrispondenza dell’esplosione della seconda ondata di emergenza Covid avvenuta nella prima decade del mese, si è registrato un brusco calo degli utenti nella ricerca di lavoro online (-23%). Questo dato era ampiamente prevedibile, come già accaduto a marzo, in corrispondenza con l’esplosione della pandemia (1ª ondata).
- Nel mese di novembre invece si registra un crollo, come se gli utenti avessero momentaneamente perso le speranze di trovare un’occupazione (-61% rispetto a settembre).
«Il quadro che si evince da queste statistiche – conclude Contemi - ci mostra chiaramente come gli italiani abbiano reagito in modo molto differente, rispetto alla prima ondata. Ad aprile moltissimi sfruttarono il tempo libero a disposizione approfittandone per guardarsi intorno, valutare nuove opportunità, migliorare e aggiornare il curriculum.
Il nostro consiglio è di non fermarsi, anzi, bisogna sfruttare questo particolare momento per migliorarsi, seguire corsi di formazione e di aggiornamento, realizzare una video presentazione professionale, e per focalizzarsi sul profondo mutamento del mercato del lavoro, e quindi su quali saranno le skills ed i profili sempre più richiesti in futuro».
«I dati registrati negli ultimi due mesi sono davvero preoccupanti – spiega Marco Contemi, fondatore di AppLavoro.it - Al contrario di quanto accaduto ad aprile, la situazione è letteralmente sprofondata nel mese di novembre, facendo registrare un pesante risultato negativo (- 61%). La seconda ondata della pandemia sembra aver spento le speranze di trovare un impiego».
Ecco l’andamento mensile (vedi anche il grafico):
- A marzo, quando è esplosa l’emergenza sanitaria, si è registrato un calo del 34,12% rispetto al periodo pre Covid;
- Ad aprile gli utenti hanno fatto registrare una forte impennata per quanto riguarda la ricerca di lavoro on line (+84,43%) rispetto a marzo, registrando addirittura un incremento anche confrontando il dato con gennaio 2020, (+21,5 %);
- A maggio si continua a riscontrare una crescita, dovuta sicuramente alla graduale uscita dal lockdown, (+33%);
- A giugno si registra una frenata rispetto a maggio (-32%), probabilmente a causa delle incertezza sul destino del comparto turistico. Per tutto il mese di giugno la stragrande maggioranza delle strutture ricettive non aveva ancora chiaro se avrebbe riaperto oppure no;
- A luglio si registra una ripresa (+11%) merito anche dell’apertura di moltissime località turistiche e quindi dell’intero comparto legato al turismo.
- Ad agosto, soprattutto nella seconda metà, si registra un ulteriore incremento del +15% rispetto a luglio;
- A settembre si continua a registrare una forte crescita, riscontrando un +19% rispetto ad agosto. Chiaro segno di ottimismo nei confronti del contenimento della pandemia, e quindi della ripresa a pieno regime delle attività economiche.
- Ad ottobre, in corrispondenza dell’esplosione della seconda ondata di emergenza Covid avvenuta nella prima decade del mese, si è registrato un brusco calo degli utenti nella ricerca di lavoro online (-23%). Questo dato era ampiamente prevedibile, come già accaduto a marzo, in corrispondenza con l’esplosione della pandemia (1ª ondata).
- Nel mese di novembre invece si registra un crollo, come se gli utenti avessero momentaneamente perso le speranze di trovare un’occupazione (-61% rispetto a settembre).
«Il quadro che si evince da queste statistiche – conclude Contemi - ci mostra chiaramente come gli italiani abbiano reagito in modo molto differente, rispetto alla prima ondata. Ad aprile moltissimi sfruttarono il tempo libero a disposizione approfittandone per guardarsi intorno, valutare nuove opportunità, migliorare e aggiornare il curriculum.
Il nostro consiglio è di non fermarsi, anzi, bisogna sfruttare questo particolare momento per migliorarsi, seguire corsi di formazione e di aggiornamento, realizzare una video presentazione professionale, e per focalizzarsi sul profondo mutamento del mercato del lavoro, e quindi su quali saranno le skills ed i profili sempre più richiesti in futuro».