Annunci economici, è allarme per il “revenge porn” all’italiana
Posted On May 31, 2017
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Palermo - Da quanto emerge dalla recente denuncia del Guardian riguardante i cosiddetti “Facebook Files”, il social network più famoso del mondo sarebbe sempre più spesso utilizzato come strumento di ricatto e diffamazione in campo sessuale. Secondo i documenti trapelati, solo in un mese i casi di “Revenge Porn” sarebbero stati più di 50.000, raggiungendo così livelli allarmanti. Annunci.net (http://www.annunci.net), storico sito di annunci economici online, ha aperto i propri archivi mostrando che il fenomeno ha radici non proprio recenti e non necessariamente legate al mondo dei social networks.
I primi casi di “Revenge Porn” fanno apparizione in Italia attorno al 2006 (grazie anche alla diffusione degli smartphone con camera integrata) e trovano terreno fertile proprio sui siti di annunci online. Ma come nasce un’azione di “Revenge Porn”? «In genere tutto nasce da una separazione tra fidanzati o coniugi» afferma Vincenzo Bacarella, fondatore di Annunci.net. «Nel 93% dei casi la diffamazione parte dalla controparte maschile, raramente quella femminile. Basta un annuncio online con un paio di immagini a sfondo sessuale e la povera vittima diventa bersaglio di contatti indesiderati».
A volte l’azione è guidata anche da intenti economici. In questo caso si parla di “Sextortion” e l’obiettivo è quello di estorcere denaro o altri favori. Annunci.net dimostra quindi che non si tratta di un fenomeno recente, ma nel 2016 i casi del genere sono aumentati dell’86% rispetto al 2015 confermando così il preoccupante trend internazionale denunciato dal Guardian. Inoltre, dagli archivi è emerso che l’identikit del “diffamatore tipo” è rappresentato da un individuo maschio, 30 anni di età ed abitante del Sud Italia, a conferma che la passionalità degli italiani a volte può giocare brutti scherzi.
Come combattere il fenomeno? Annunci.net riceve in media due denunce al giorno di contenuti di questo tipo e collabora quotidianamente con la Polizia Postale per assicurare alla giustizia gli autori di queste reati, ma tutte le tecnologie più recenti non potranno mai bastare ad arginare il dilagante fenomeno. «In Annunci.net adottiamo dei filtri di Intelligenza Artificiale per scovare i contenuti sospetti, ma la tecnologia più avanzata è rappresentata dalla nostra comunità» afferma fieramente Vincenzo Bacarella.
«La nostra comunità di utenti, attraverso semplici strumenti di segnalazione messi a disposizione, evidenzia i contenuti sospetti che vengono così immediatamente oscurati. Ogni utente ha una responsabilità sociale all’interno della comunità e deve dare una mano al fine di isolare i comportamenti scorretti». L’azione e la volontà umana si confermano quindi i filtri più efficaci nei confronti dei reati online più gravi.
I primi casi di “Revenge Porn” fanno apparizione in Italia attorno al 2006 (grazie anche alla diffusione degli smartphone con camera integrata) e trovano terreno fertile proprio sui siti di annunci online. Ma come nasce un’azione di “Revenge Porn”? «In genere tutto nasce da una separazione tra fidanzati o coniugi» afferma Vincenzo Bacarella, fondatore di Annunci.net. «Nel 93% dei casi la diffamazione parte dalla controparte maschile, raramente quella femminile. Basta un annuncio online con un paio di immagini a sfondo sessuale e la povera vittima diventa bersaglio di contatti indesiderati».
A volte l’azione è guidata anche da intenti economici. In questo caso si parla di “Sextortion” e l’obiettivo è quello di estorcere denaro o altri favori. Annunci.net dimostra quindi che non si tratta di un fenomeno recente, ma nel 2016 i casi del genere sono aumentati dell’86% rispetto al 2015 confermando così il preoccupante trend internazionale denunciato dal Guardian. Inoltre, dagli archivi è emerso che l’identikit del “diffamatore tipo” è rappresentato da un individuo maschio, 30 anni di età ed abitante del Sud Italia, a conferma che la passionalità degli italiani a volte può giocare brutti scherzi.
Come combattere il fenomeno? Annunci.net riceve in media due denunce al giorno di contenuti di questo tipo e collabora quotidianamente con la Polizia Postale per assicurare alla giustizia gli autori di queste reati, ma tutte le tecnologie più recenti non potranno mai bastare ad arginare il dilagante fenomeno. «In Annunci.net adottiamo dei filtri di Intelligenza Artificiale per scovare i contenuti sospetti, ma la tecnologia più avanzata è rappresentata dalla nostra comunità» afferma fieramente Vincenzo Bacarella.
«La nostra comunità di utenti, attraverso semplici strumenti di segnalazione messi a disposizione, evidenzia i contenuti sospetti che vengono così immediatamente oscurati. Ogni utente ha una responsabilità sociale all’interno della comunità e deve dare una mano al fine di isolare i comportamenti scorretti». L’azione e la volontà umana si confermano quindi i filtri più efficaci nei confronti dei reati online più gravi.