42 tele – 42 donne – 42 storie per dire no alla violenza sulle donne
Posted On November 25, 2019
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MILANO - Venerdi 22 novembre ha preso il via la mostra personale “Declinazioni al femminile” dell’artista delle donne Matteo Fieno nella prestigiosa Milano Art Gallery a Milano.
L’artista delle donne, come ormai Fieno viene riconosciuto, segna così un’altra importante tappa all’interno di un percorso artistico caratterizzato da una rapidissima ascesa, che gli ha tributato già numerosi riconoscimenti, premi e apprezzamenti da parte della più autorevole critica. L’evento è stato introdotto da Salvo Nugnes, curatore della mostra, da Luciano Simonelli, giornalista ed editore e da Roberto Villa, fotografo di fama internazionale e grande amico d Pierpaolo Pasolini.
E mai come in questo caso, una mostra – si tratta di ben 42 tele - si candida ad essere un prezioso racconto della realtà al femminile. Proprio nei giorni in cui – il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne – l’attenzione del mondo è puntata su una delle pagine più drammatiche del nostro tempo e considerando purtroppo anche i recenti casi di femminicidio e di violenza che si sono verificati negli ultimi giorni nel nostro Paese e in Cile.
“Viviamo in un Paese – ha tenuto a ricordare Villa – in cui ogni 15 minuti una donna subisce un reato di violenza e mai come oggi il rispetto dovuto alla donna viene calpestato nella vita di tutti i giorni”.
Ed è proprio dalla quotidianità che parte Fieno, quella quotidianità fatta di pose, di gesti, di azioni che trovano una loro centralità nella pittura del giovane e affermato artista piemontese. Pose che paiono istantanee di un vissuto che traspira dolore, depressione, protezione, fatica, spontaneità, sensualità, generosità, gioia. Una varietà di sfaccettature e sentimenti che nascono nella realtà a cui Fieno dà corpo con i suoi quadri, ma che inevitabilmente si nutrono degli occhi di chi guarda, capaci di alimentare ulteriormente la rappresentazione di una realtà che chiede immedesimazione per essere compresa.
Un approccio, questo, in cui Roberto Villa ha rintracciato un lusinghiero parallelo con la pittura caravaggesca “dove la nobiltà del blasone lasciava spazio agli aspetti e alle persone più comuni che diventavano una cifra stilistica caratterizzante uno stile pittorico universalmente riconosciuto. Allo stesso modo oggi, Fieno afferma un modello fortemente riconoscibile, tanto da rendere le sue opere riconducibili direttamente ed in maniera evidente all’autore”.
“Declinazioni al femminile”, è un panorama di rara bellezza che conferisce una centralità alla donna letta nella sua complessità di “madre, moglie, figlia, amante e che invoca quel rispetto oggi troppo spesso assente dall’orizzonte culturale di una società che sotto questo profilo appare involuta”. Un rispetto calpestato non solo dalla violenza ma da una concezione ben lontana da un’idea paritaria dei rapporti sociali.
“Viviamo in un mondo – afferma l’artista di Alba – in cui il concetto della diversità si è presto trasformato in un’idea di contrapposizione, di scontro permanente tra fazioni”. “Nella mia pittura – spiega Fieno – la diversità diventa ciò che invece dovrebbe essere: un differente punto di vista con cui vivere e leggere la realtà, attraverso cui accogliere e fare proprio l’altro da sé”. “E non trovo nulla che possa esprimere questo privilegiato punto di vista – ha proseguito Fieno - che non siano i corpi delle donne, la più alta manifestazione di una grazia e di un’anima in cui vorrei che tutti, uomini e donne, potessero riconoscersi”.
Fieno ha acquistato ormai il titolo esclusivo di artista delle donne, perché tutta la sua opera è un costante richiamo alla donna, travalicando i limiti banalizzanti in cui spesso viene contenuta. Nei quadri di Fieno ci soni corpi capaci di parlare non solo di bellezza, ma possono esprimere una infinita varietà di stati d’animo, senza mai ridursi alla sola fisicità. Nella sua pittura la donna incarna una sua unicità, che scaturisce proprio dalla sua diversità, una condizione che arricchisce, che fa riflettere che interroga chi guarda. “Vorrei che guardando i miei quadri – è l’auspicio di Fieno – si riflettesse su ciò che oggi rappresenta la donna, su quel debito di gratitudine che ognuno di noi sa di avere. Vorrei – ha concluso il pittore delle donne – che tutti sentissimo forte il dovere di rispettare, valorizzare, capire e conoscere quel prezioso universo che è il mondo delle donne. Spero, da questo punto di vista, che i miei quadri possano essere uno dei tanti strumenti messi a disposizione per realizzare questo doveroso atto d’amore”.
L’artista delle donne, come ormai Fieno viene riconosciuto, segna così un’altra importante tappa all’interno di un percorso artistico caratterizzato da una rapidissima ascesa, che gli ha tributato già numerosi riconoscimenti, premi e apprezzamenti da parte della più autorevole critica. L’evento è stato introdotto da Salvo Nugnes, curatore della mostra, da Luciano Simonelli, giornalista ed editore e da Roberto Villa, fotografo di fama internazionale e grande amico d Pierpaolo Pasolini.
E mai come in questo caso, una mostra – si tratta di ben 42 tele - si candida ad essere un prezioso racconto della realtà al femminile. Proprio nei giorni in cui – il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne – l’attenzione del mondo è puntata su una delle pagine più drammatiche del nostro tempo e considerando purtroppo anche i recenti casi di femminicidio e di violenza che si sono verificati negli ultimi giorni nel nostro Paese e in Cile.
“Viviamo in un Paese – ha tenuto a ricordare Villa – in cui ogni 15 minuti una donna subisce un reato di violenza e mai come oggi il rispetto dovuto alla donna viene calpestato nella vita di tutti i giorni”.
Ed è proprio dalla quotidianità che parte Fieno, quella quotidianità fatta di pose, di gesti, di azioni che trovano una loro centralità nella pittura del giovane e affermato artista piemontese. Pose che paiono istantanee di un vissuto che traspira dolore, depressione, protezione, fatica, spontaneità, sensualità, generosità, gioia. Una varietà di sfaccettature e sentimenti che nascono nella realtà a cui Fieno dà corpo con i suoi quadri, ma che inevitabilmente si nutrono degli occhi di chi guarda, capaci di alimentare ulteriormente la rappresentazione di una realtà che chiede immedesimazione per essere compresa.
Un approccio, questo, in cui Roberto Villa ha rintracciato un lusinghiero parallelo con la pittura caravaggesca “dove la nobiltà del blasone lasciava spazio agli aspetti e alle persone più comuni che diventavano una cifra stilistica caratterizzante uno stile pittorico universalmente riconosciuto. Allo stesso modo oggi, Fieno afferma un modello fortemente riconoscibile, tanto da rendere le sue opere riconducibili direttamente ed in maniera evidente all’autore”.
“Declinazioni al femminile”, è un panorama di rara bellezza che conferisce una centralità alla donna letta nella sua complessità di “madre, moglie, figlia, amante e che invoca quel rispetto oggi troppo spesso assente dall’orizzonte culturale di una società che sotto questo profilo appare involuta”. Un rispetto calpestato non solo dalla violenza ma da una concezione ben lontana da un’idea paritaria dei rapporti sociali.
“Viviamo in un mondo – afferma l’artista di Alba – in cui il concetto della diversità si è presto trasformato in un’idea di contrapposizione, di scontro permanente tra fazioni”. “Nella mia pittura – spiega Fieno – la diversità diventa ciò che invece dovrebbe essere: un differente punto di vista con cui vivere e leggere la realtà, attraverso cui accogliere e fare proprio l’altro da sé”. “E non trovo nulla che possa esprimere questo privilegiato punto di vista – ha proseguito Fieno - che non siano i corpi delle donne, la più alta manifestazione di una grazia e di un’anima in cui vorrei che tutti, uomini e donne, potessero riconoscersi”.
Fieno ha acquistato ormai il titolo esclusivo di artista delle donne, perché tutta la sua opera è un costante richiamo alla donna, travalicando i limiti banalizzanti in cui spesso viene contenuta. Nei quadri di Fieno ci soni corpi capaci di parlare non solo di bellezza, ma possono esprimere una infinita varietà di stati d’animo, senza mai ridursi alla sola fisicità. Nella sua pittura la donna incarna una sua unicità, che scaturisce proprio dalla sua diversità, una condizione che arricchisce, che fa riflettere che interroga chi guarda. “Vorrei che guardando i miei quadri – è l’auspicio di Fieno – si riflettesse su ciò che oggi rappresenta la donna, su quel debito di gratitudine che ognuno di noi sa di avere. Vorrei – ha concluso il pittore delle donne – che tutti sentissimo forte il dovere di rispettare, valorizzare, capire e conoscere quel prezioso universo che è il mondo delle donne. Spero, da questo punto di vista, che i miei quadri possano essere uno dei tanti strumenti messi a disposizione per realizzare questo doveroso atto d’amore”.